Erano anni che avevo sentito raccontare dell'incanto di Calcata
dei tufi di questo borgo in provincia di Viterbo che viene fuori dalla roccia e domina la valle del Treja
dei gatti, i veri abitanti del paese, che circolano liberi e beati per il piccolo paese
di un gruppo di artisti che negli anni 80 vi si sono stabiliti, facendone un luogo di fermenti culturali, primi tra questi
Anne Demijttenaere
e Costantino Morosin
di Opera Bosco
"un intervento - con le parole di Philippe Daverio (estratto dall’ introduzione al catalogo “Artemisia 2006”) - nel cuore della natura con l’attenzione di non disturbarla, la natura, perché tutto avviene senza smottare la terra e gli alberi e tutto si realizza col materiale della natura, sicché tutto è destinato a celebrarsi in attesa del suo naturale decadere. Anne Demijttenaere ha inventato la metodologia del percorso, anzi è stata la prima ad operare sul luogo. Ma poi ha chiamato a sé una serie d’altri artisti che guida con piglio militante. La battaglia è dolce e sottile ma non per questo meno impegnativa. Ci si incontra, ci si confronta. I lavori sono curiosi e attraenti ed entrano in colloquio con quelli già presenti da anni, quelli che hanno già imparato a vivere nel bosco e lì stanno invecchiando. Perché l’arte se vuol essere viva si trova a vivere, ad essere biologica fin in fondo, invecchiamento e morte compresi. Ed è proprio la sensazione di imminente scomparsa che da al tutto il denso sapore di poesia, quello d’una poesia che lascia anche al bosco il diritto di pensare, di essere libero e, forse, di potersi salvare"
"Stanza Naturale", 1996 - metri 12x13"
Figura femminile
cm 250 su un masso di tufo cm.350x230x180h,
tavolo cm 220x220x100h
|
UNAS FOTOS HERMOSAS!!!
RispondiEliminaSALUDITOS